Di cosa si tratta? Come e quando si fa? Il lavoro psicologico si occupa anche dei bambini, a partire dai primi anni fino ai 10.
Quando parlo di "primi anni" intendo i primi due anni, quando i genitori mi contattano per chiarimenti rispetto a particolari dubbi sulla crescita affettiva e relazionale del loro bambino, o perché rilevano un ritardo o un'anomalia rispetto alle tappe evolutive o ancora perché necessitano di un supporto per loro come genitori. Sulla base di questo tipo di richieste, ciò che propongo ai genitori può essere un percorso di sostegno alla genitorialita' con la finalità di condividere e chiarire dubbi o per riflettere insieme sul loro percorso di crescita come genitori. Se le difficoltà sono profonde e persistenti, può essere d'aiuto una terapia più mirata e costante, che accompagni i genitori ed il bambino lungo il percorso di crescita dello stesso. Una difficoltà può essere intesa come un blocco o un ritardo nella crescita del bambino o come un disturbo dell'infanzia.
Con i bambini così piccoli, si imposta solitamente la terapia su due fronti: da una parte è necessario che i genitori abbiano il loro spazio personale dove poter raccontare le loro difficoltà e trovare il sostegno necessario per capire e cambiare ciò che risulta difficile, dall'altra è necessario lavorare con il bambino. Generalmente lo spazio che viene dedicato ai bambini così piccoli è condiviso con uno o entrambi i genitori, pertanto la terapia viene fatta con entrambi e consiste nel dedicare uno spazio settimanale di un'oretta in cui condividere momenti di gioco e di disegno. E' nei contenuti del gioco e del disegno che il bambino esprime le emozioni, i conflitti, i disagi, le relazioni difficili.
Il compito del terapeuta è quello di comprendere ciò che il bambino porta, dargli un significato, condividerlo con il bambino e la famiglia e, in tal modo, sciogliere il nodo che ha creato il disagio.
Le difficoltà maggiori riguardano: difficoltà nelle capacità motorie, difficoltà nel linguaggio, disturbi dell'attaccamento, disturbi dell'alimentazione, disturbi del sonno e della regolazione e altri disturbi del comportamento e della relazione.
Se consideriamo i bambini più grandi, dai 3 anni fino ai 10, le difficoltà possono invece riguardare: ritardo mentale, disturbi dell'apprendimento e/o della comunicazione, disturbo da deficit di attenzione ed iperattività, enuresi ed encopresi, ansia e depressione e altri disturbi del comportamento e della relazione. La terapia consiste nell'affrontare la problematica con il bambino sempre attraverso l'uso del disegno, del gioco, e del dialogo condiviso sui significati dei suoi pensieri, comportamenti ed emozioni.
Di solito coi bambini più grandi lo spazio settimanale della terapia è condiviso solo con il terapeuta, mentre con i bambini più piccoli ove è presente la difficoltà di separarsi dalla figura di accudimento è presente anche il genitore, fino al momento in cui il bambino e il genitore elaborano ed accettano la separazione tra loro.
Parallelamente, in ogni caso, si svolge il lavoro coi genitori: perché la terapia sia efficace e abbia dei risultati visibili e duraturi nel tempo, è necessario lavorare insieme ai genitori predisponendo uno spazio dedicato a loro, generalmente ogni due mesi. Questo permette di condividere i progressi del bambino e le difficoltà ancora presenti, comprendere insieme i nodi difficili da sciogliere e quindi proseguire unitamente come una squadra il lavoro necessario.