Stare con l'altro: dal non capire o sapere come fare alla completa dipendenza.
Negli ultimi tempi le maggiori difficoltà di cui ci si occupa riguardano le relazioni, ovvero le difficoltà che incontra l’adulto nello stare con l’altro.
C’è chi dice di non avere le capacità per stare in relazione con qualcun’altro, c’è chi dice che le ha ma l’incastro affettivo non permette una buona riuscita della relazione di coppia, c’è chi colleziona diverse relazioni che appaiono tutte uguali, ricadendo negli stessi errori, c’è anche chi soffre di dipendenza affettiva e non può fare a meno dell’altro.
Si tratta di relazioni complesse, sia che riguardino un partner, un familiare, un amico o un collega.
Un primo passo è comprenderle assieme, capirne le dinamiche, vedere quali sono gli aspetti personali che influiscono e determinano un modello relazionale disfunzionale.
Mettersi in gioco per primi non è semplice, ma è un passo fondamentale, poichè attraverso il dialogo con la persona è possibile sciogliere i nodi emotivi alla base delle difficoltà e poterle così superare.
Spesso si tende a proiettare fuori da sé la responsabilità dei problemi, addossando la colpa all’altro, credendo di non avere nulla a che fare con le questioni che si sono create. Ciò che siamo e come ci relazioniamo con l’altro oggi può essere lo specchio delle nostre esperienze e relazioni passate, con le figure genitoriali ma non solo.
Uscire dalle difficoltà sopra accennate vuole anche dire mettersi a fare i conti con ciò che siamo stati, come siamo cresciuti, cosa ci hanno insegnato a proposito delle relazioni.
Una volta che questi passaggi sono stati rivisti, chiariti, compresi in modo quasi automatico si riesce a comprendere meglio la realtà attuale, i comportamenti con le altre persone, i vissuti e le emozioni ad essa legati.
Ciò descritto è il lavoro che si fa in terapia, in cui diventa fondamentale accompagnare, sostenere guidare la persona lungo tale percorso di consapevolezza e cambiamento.